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I virus aiutano il compostaggio

Un progetto di ricerca europeo punta ad aumentare l'efficienza della biodegradazione delle plastiche senza modifiche agli impianti. 18 dicembre 2025 08:43

Il centro di ricerca spagnolo Aimplas sta studiando l'utilizzo di microorganismi - e fin qui niente di strano - e di virus presenti in natura (fagi) per accelerare e rendere più efficace la biodegradazione delle plastiche compostabili nei centri di trattamento dei rifiuti organici.

Battezzato Microfago, il progetto di ricerca è coordinato da Aimplas e coinvolge il Dipartimento di Biologia Vegetale della Facoltà di Farmacia dell’Università di Valencia, Darwin Bioprospecting Excellence, Evolving Therapeutics e la società Gestión Integral de Residuos Sólidos (Girsa).

L'approccio seguito dai ricercatori si basa su un doppio meccanismo: da un lato, l’impiego di virus fagi per inibire i batteri che ostacolano la degradazione, favorendo così l’attività dei microrganismi benefici; dall’altro, l’introduzione controllata di microrganismi attivi, capaci di degradare direttamente le bioplastiche, potenziando il processo di decomposizione biologica.

"Microfago mira a garantire che le bioplastiche svolgano davvero una funzione sostenibile - spiega Giovanni Gadaleta, ricercatore presso il Laboratorio di Biodegradabilità e Compostabilità di Aimplas -. Ci consentirà, infatti, di migliorare i processi di trattamento senza dover modificare gli impianti esistenti, fattore cruciale per una reale implementazione".
In termini operativi, aggiunge Gadaleta: "L’obiettivo è identificare i microrganismi più efficaci e garantirne una presenza adeguata per ottenere una decomposizione realmente efficiente".

I risultati delle ricerche saranno testati a diversa scala– laboratorio, pilota e industriale – e confrontati con i test di biodegradazione o frammentazione previsti dalla normativa vigente.

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Fecha publicación: 18/12/2025

Fuente: Polimerica